Luglio 3, 2023

La congiura degli Eguali

François-Noël Babeuf, noto anche come Gracchus in omaggio ai Tribuni Gracchi, era nato a st. Quintin il 23 novembre del 1760 Primogenito del disertore Claude che, condannato e amnistiato, era un Impiegato delle Imposte.

Cresciuto in una modesta Famiglia piccolo/borghese, Egli si dotò di una profonda cultura sia per ambizione personale che per seguire i cambiamenti politico/sociali in atto e per i principi di uguaglianza cui la crisi dell’Ancien régime non riusciva a far fronte.

Formato dal Padre in materia fiscale, nel 1777 servì prima il piccardo Signore di Bracquemont e poi il Cancelliere di Flixecourt finché, nel 1780 ormai orfano, dovette farsi carico del mantenimento della Famiglia.

Il 13 novembre del 1782 sposò Marie Anne Victoire Langlet dalla quale ebbe quattro figli e, avviato uno studio di Commissaire à terrier equivalente al titolo di Geometra, si occupò dei diritti signorili gravanti sulle terre traendone la convinzione che la Nobiltà feudale tendesse alla prevaricazione, come dichiarò nel 1795: …fu proprio nella polvere degli archivi signorili che scoprii i misteri delle usurpazioni della casta nobiliare

Pur professando una radicale visione illuminista e pur ammirando Rousseau, Babeuf non ne condivise il pessimismo né le convinzioni religiose, privilegiando il Materialismo di Helvétius e avviando una corrispondenza con il segretario dell'Accademia di Arras Dubois de Fosseux cui espose ipotesi di miglioramento della situazione riferita allo sfruttamento delle Masse rurali; all'esplosione demografica alla base di una realtà bracciantile sovradimensionata rispetto alle reali possibilità di lavoro; alla riduzione dei diritti collettivi sulla terra; alla congiuntura economica e all’accentramento delle proprietà con conseguente disoccupazione, in definitiva dichiarandosi …Fautore di un sistema assai noto, che si alimenta dell'idea della felicità sociale e consiste nella pretesa che la popolazione è la misura dell'aumento della ricchezza comune… e contrastando le opinioni fisiocratiche.

In una lettera del 21 marzo 1787, avanzò tre proposte per il concorso accademico previsto nel successivo biennio: abolizione dell’uso di lasciare annualmente incolto, a maggese, un terzo delle terre coltivabili; …più giusta determinazione della quantità, della situazione locale, dei limiti, dei diritti e dei doveri di tutte le parti… e coltivazione collettiva.

Il 23 maggio, consultato il Matematico Audiffret, presentò all'Accademia il progetto di un nuovo Cadastre perpétuel nel quale, attraverso un grafometro trigonometrico e al fine di ridurre le ingiustizie sociali si sarebbero calcolate le misure delle proprietà terriere e le imposta dovute dai Proprietari.

L’iniziativa fu ignorata ed Egli la ripropose due anni dopo all’Assemblea nazionale.

Per realizzare una grande rivoluzione bisogna operare grandi mutamenti [...] tra gli uomini ci devono essere le minime differenze? La Natura [...] ha voluto che un individuo fosse nutrito, vestito, alloggiato meno bene di un altro? [...] essendo tutti gli uomini eguali, non devono possedere nulla in particolare, ma godere di tutto in comune e in modo che, nascendo, ogni individuo non sia né più né meno ricco, né meno considerato di ciascuno di quelli che lo circondano ...

Fu la premessa per l'adozione di un nuovo codice di leggi mirate ad arginare le usurpazioni feudali ed a rimuovere le …rivoltanti distinzioni in tutti gli ordini della società. Chiunque fu meno feroce, meno astuto o più sfortunato nella lotta, finì con l'essere servo e oggetto del disprezzo altrui. Di qui, ancora, la formazione di codici bizzarri che servirono agli usurpatori come titoli che legittimavano i loro saccheggi e come irrevocabili decreti, per le famiglie vinte, di confisca delle loro proprietà [...] coloro che avevano più ascendente e preponderanza grazie alle proprie ricchezze fecero stabilire, nelle assemblee convocate per la redazione di siffatti codici, articoli a loro piacimento….

Il 17 luglio del 1789 Babeuf fu a Parigi per pubblicare il suo Catasto perpetuo, presentato attraverso un Discorso preliminare consistente di una serie di rivendicazioni: … non si vendano più i beni spirituali della Religione, che sia cioè permesso di nascere e morire senz'obbligo di mettere mano alla tasca per pagare le cerimonie d'uso in tali circostanze. Che s'istituisca una cassa nazionale per le sussistenze dei Poveri. Che si stipendino, a carico dei fondi pubblici, i Medici, i Farmacisti e i Chirurghi, perché possano somministrare gratis i loro servigi. Che sia fatto un piano di educazione nazionale di cui possano profittare tutti i Cittadini. Che i Magistrati siano del pari stipendiati con le pubbliche entrate, così da rendere la Giustizia gratuita….

Impiegatosi poi nel giornale Le Courrier de l'Europe, tenne corrispondenza con Londra sulla situazione della Francia ove il montante disagio economico si saldava a problemi di approvvigionamento tali ad alimentare la diffusa convinzione di un complotto aristocratico per affamare la popolazione: le pact de famine, o patto di carestia.

Si fece, allora, Promotore di una petizione indirizzata all'Assemblea Nazionale ed appoggiata da ottocento Comuni della Piccardia e dell'Artois, sostenendovi la illegittimità delle aides, delle imposte indirette, delle gabelles, dei droits d'entrées aux villes, dei dazi comunali inaccettabili …nemmeno provvisoriamente ai Francesi divenuti liberi

Il Comitato delle ricerche dell'Assemblea Nazionale definì quel suo scritto un libello incendiario: il 10 maggio del 1790, Egli replicò che neppure prima della Rivoluzione l'inquieta tirannide spinse le precauzioni al punto di chiudere decisamente la bocca alle proteste.

Arrestato e condannato, tornò libero il 7 luglio grazie alla campagna di sostegno dell'Ami du peuple di Marat.

Nel suo giornale Le Correspondant picard protestò contro la Dichiarazione dei diritti che solo in teoria riconosceva l'eguaglianza dei Cittadini, distinti in attivi se dotati di un reddito e in passivi e senza diritto di voto se privi di beni, conseguendone che i Rappresentanti del popolo venivano selezionati solo tra i Ricchi.

Prese, pertanto, a battersi contro le pretese ecclesiastiche di esigere le decime feudali suscitando la reazione ostile dei Ceti alti e subendo un nuovo arresto.

Di nuovo libero, a fronte al tentativo di fuga di Luigi XVI chiese l'instaurazione della Repubblica e sostenne la candidatura dell'Abate Coupé de Sermaize all'Assemblea legislativa, ritenendolo un Sostenitore del suo programma: enfatizzò la propria scelta con dure parole di censura circa l'onestà dei Deputati: …questo grande teatro in cui tanti personaggi verranno con un ruolo e con una maschera … ed attaccò anche Robespierre cui fece colpa di non aver …insistito sulla conseguenza capitale che discende naturalmente dal principio dell'eguaglianza dei diritti ….

Candidatosi ad Amministratore del Dipartimento della Somme e dichiaratosi favorevole ad una legge agraria che riducesse le grandi proprietà, fu eletto il 17 settembre del 1792.

Parallelamente, commise un'irregolarità su un atto di vendita e fuggì a Parigi ove si avvicinò ai Sanculotti ma, raggiunto dalla Giustizia, fu ancora arrestato e restò in galera fino al 18 luglio del 1794, a dieci giorni dalla esecuzione di Robespierre e dei Giacobini che avevano sostenuto il terrore.

Babeuf allora avviò una violenta campagna di stampa contro i Termidoriani e fu nuovamente posto in detenzione.

Nel carcere di Arras conobbe Filippo Buonarroti, Germain e René-François Lebois mentre il nuovo Governo si impegnava ad abolire i privilegi di cui Parigi si era nutrita a scapito di tutta la Francia e, dal 20 febbraio 1796, divenne necessario porre un maximum sui prezzi del pane e della carne.

L'annuncio causò malcontento diffuso non soltanto per gli Operai e per la vasta classe di Proletari emigrati nella capitale in cerca di fortuna, ma anche per gli Impiegati statali che venivano pagati tramite assegnati fissati dal governo.

Tutti gli espedienti che avrebbero dovuto attenuare la crisi, non fecero che ingigantirla e seminare allarme sociale.

La miseria divenne il principale palcoscenico per i pesanti attacchi di Babeuf che, in quegli anni, si era guadagnato numerosi Ammiratori.

In definitiva, con la costituzione repubblicana dell'anno III: Repubblicani, Moderati e Monarchici costituzionali si coalizzarono per congelare la ripresa politica della Democrazia.

I Termidoriani eliminarono il maximum ovvero una sorta di calmiere dei prezzi, ristabilendo la libertà di commercio ed istituendo un suffragio basato sul censo in una accezione pseudoliberale.

L’iniziativa fu alla base dell’ultima protesta dell’estremismo giacobino e non convinse il Direttorio segreto di Salute Pubblica composto da Augustin Darthé, Filippo Buonarroti e dallo stesso Babeuf, che insorsero per instaurare una eguaglianza reale fondando il loro programma sulla sovranità popolare e sulla Democrazia diretta pur ispirandosi a Rousseau del quale condividevano l’idea di uno Stato in grado di ridistribuire la ricchezza e riformare l'apparato statale.

Al centro della loro visione, perché la diseguaglianza non avesse ragion d’essere posero l’abolizione della proprietà privata e si proposero di coinvolgere le Masse nel rovesciamento del Direttorio e nella instaurazione di una dittatura rivoluzionaria provvisoria.

Babeuf era cruciale a quella corrente di estrema sinistra rappresentata da Marat e da Hérbert ma, se il radicalismo di Costoro aveva trovato un limite nella difesa della proprietà privata, Egli consolidò la propria convinzione dando vita ad un Comitato insurrezionale che avrebbe dovuto attuare l’ultima rivoluzione e realizzare il benessere comune e la eguaglianza perfetta attraverso una radicale riforma: soppressione totale dei beni privati e collettivismo delle terre e dei mezzi di produzione.

Ispirato alla costituzione spartana attribuita a Licurgo e alla legislazione agraria dei Fratelli Gracchi, il suo Comunismo puntava al superamento dei confini nei quali annaspava la rivoluzione: Egli era certo che essa dovesse essere solo il primo atto di un evento più ampio e dirompente, giusto ad affermare il mero diritto all’esistenza: …Si strappino i confini delle proprietà, si riconducano tutti i beni in un unico patrimonio comune, e la patria - unica signora, madre dolcissima per tutti - somministri in misura eguale ai diletti e liberi suoi figli il vitto, l'educazione e il lavoro… (F. Buonarroti: Cospirazione per l'uguaglianza detta di Babeuf )

L’edificio progettuale fondava su una gerarchia che prevedeva al vertice un Gruppo dirigente, detto Direttorio segreto e depositario unico degli intenti; alla base gli Agenti rivoluzionari e gli Agenti militari; ai lati i Sostenitori del piano, ovvero Democratici, Patrioti e Sezioni popolari considerati forze di solo appoggio.

In caso di vittoria Essi avrebbero preso il potere ed avviato una ineludibile Dittatura che, mirata a garantire la realizzazione dei nuovi ideali per poi tornare a quella Repubblica a suffragio universale teorizzata dal circolo noto come Societé des égaux, presto fu chiamata a confrontarsi con il Partito giacobino.

Nel mese di novembre del 1795, però, François fu segnalato dalla Polizia per aver sollecitato apertamente l'insurrezione e la sommossa e per aver censurato la costituzione del 1793.

La Pubblica Opinione fu influenzata dagli scritti del suo Fiancheggiatore Sylvain Maréchal, Autore di Le Manifeste des Egaux.

Per un certo periodo il governo ne sorvegliò le attività senza direttamente intervenire: il Direttorio lasciò crescere l'ideale socialista per dissuadere la Gente dall'associarsi ai movimenti monarchici, aspiranti al rovesciamento del regime in atto.

Con la crescita della crisi economica, tuttavia, l'influenza di Babeuf aumentò e, dopo che Napoleone Bonaparte chiuse la società il 27 febbraio del 1796, anche l'aggressività del sociale si intensificò.

In ventoso e germinale circolò e, ancorché clandestino, ebbe ampia diffusione a Parigi, un nuovo pamphlet con lo pseudonimo di Lalande soldat de la patrie: il Eclaireur du Peuple, ou le Défenseur de Vingt-Cinq Millions d'Opprimés.

Di più: scritta da Sylvain Maréchal, la Chanson nouvelle à l'usage des faubourgs, i cui primi e famosi versi recitavano: Mourant de faim, mourant de froid/Peuple dépouillé de tout droit miravado ad accendere la reazione delle Masse, cominciò ad essere cantata nei café dove le idee e la ribellione si diffusero con successo.

Il Direttorio ritenne legittima l’azione: il 10 maggio Babeuf, che nel frattempo aveva adottato lo pseudonimo di Tissot, fu nuovamente arrestato e molti dei suoi Sodali furono segnalati alla Polizia: Augustin Darthé e Filippo Buonarroti, già membri della Convenzione nazionale; Robert Lindet; Jean Pierre-André Amar; Marc Guillaume Alexis Vadier e Jean Baptiste Drouet.

La programmata congiura fu sventata grazie alle affidabili Spie e, in particolare, della collaborazione dell’infiltrato George Grisel.

Il 2 maggio del 1796 dopo avere già ordinato il disarmo di una Legione di Polizia ritenuta incline alla propaganda di Babeuf e, deciso a stroncare le richieste di eguaglianza, Lazare Carnot emise duecentoquarantacinque ordini di fermo.

A fronte della repressione che ne conseguì, molti Cospiratori aizzarono la rivolta chiamando in causa i Soldati del 21º Reggimento di Dragoni di stanza a Grenelle.

Nei torbidi morirono almeno venti Persone; molti furono i Feriti e molti anche gli arresti.

Il processo a carico di François e degli Altri dinanzi alla Corte di Giustizia cominciò il 20 febbraio del 1797 a Vendôme e durò due mesi concludendosi con la sentenza di condanna a morte senza appello per Babeuf e Darthé.

Subito dopo la lettura del dispositivo tentarono il suicidio.

Buonarroti si appellò ai Presenti in tribunale, ma la minaccia dell’uso delle baionette contenne la reazione: I gendarmi afferrarono i deportati, li minacciarono con le sciabole e li trascinarono con i loro compagni sanguinanti fuori dalla vista della Gente.

Alcuni Detenuti furono assolti per intercessione dell’influente massone Barras ed Altri riuscirono a fuggire, mentre a Buonarroti fu comminato l’esilio perpetuo.

Egli si trasferì a Ginevra ma, in seguito, tornò da Clandestino a Parigi e non smise mai di cospirare e di fondare società segrete mantenendo anche i contatti col Giacobinismo italiano, donde la Repubblica di Alba dell'aprile/maggio del 1796: …Questa primavera italica, è noto, durò solo l'espace d'un matin: non solo l'armistizio di Cherasco abbatté la Repubblica di Alba, non solo alcuni mesi dopo la fucilazione dell'Azari stroncò la ripresa in terra cisalpina del progetto buonarrotiano-giacobino, ma la scoperta dei legami di questi giacobini col Buonarroti e, indirettamente quindi, anche col Babeuf rese i patrioti italiani sospetti agli occhi del Direttorio e, come forse con una punta di esagerazione scrive il Godechot, ebbe l'effetto di ritardare l'unificazione italiana di ben sessant'anni…. (Armando Saitta)

Così scrisse François Furet: … i congiurati formano a loro volta un Direttorio segreto di salute pubblica…Ma l’altro Direttorio…ne è al corrente. Barras sa tutto attraverso i suoi informatori e le relazioni che ha mantenuto con i vecchi amici. Non si muove, temendo … più i realisti che i sanculotti…Carnot invece è informato dettagliatamente da uno dei congiurati, Grisel, di cui paga il tradimento…Gli uomini della congiura sono arrestati… solo Babeuf e Darthé saranno condannati a morte e giustiziati; sette sono condannati alla deportazione… tutti gli altri vengono assolti…

François Babeuf e il Darthé trascorsero una notte crudele tra le sofferenze causate dalle ferite autoinferte, e la mattina seguente furono ghigliottinati.

Era il 26 maggio del 1797.

Quando il Boia si accinse ad assestargli il colpo fatale, egli parlò del suo amore per il Popolo cui raccomandò Moglie e Figli.

Le sue spoglie furono alloggiate in una fossa comune dell'antico cimitero del Grand Faubourg di Vendôme, nella Loir-et-Cher.

Il suo progetto, dunque, era clamorosamente fallito; ma Marx e da Engels lo considerarono un Precursore del Comunismo.

Bibliografia

A. Forrest: La rivoluzione francese

A. Soboul: La rivoluzione francese

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