Luglio 3, 2023

Il massacro di San Bartolomeo

Con questo nome si indica una delle più vergognose pagine di Storia della Francia.

Accadde nella notte della ricorrenza di San Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto 1572, quando a margine di un clima di vendette prodotto dalla battaglia di Lepanto e dall’enorme prestigio spagnolo, i Cattolici massacrarono gli Ugonotti in una Parigi testimone di indicibili orrori.

Cominciò con l’ordine impartito da Carlo IX di uccidere l’Ammiraglio Gaspard de Coligny che, nei giorni precedenti, era stato già ferito in un attentato.

Il contesto furono le nozze fra la sua cattolica sorella Margherita di Valois, detta Margot, ed il protestante Enrico IV di Borbone Re di Navarra.

La Gente in esse vide una possibilità di riconciliazione religiosa e sociale ed in migliaia si riversarono sulla capitale per festeggiarle.

L’eccidio divenne indiscriminato contagiando per alcune settimane periferie; campagne e vari centri urbani: le stime moderne assumono che persero la vita fra le cinquemila e le trentamila persone e che a nulla valse l’intimazione reale di cessare immediatamente le violenze, giunta il giorno 24.

La strage fu …il peggiore dei massacri religiosi del secolo…e macchiò di sangue il matrimonio da allora definito nozze vermiglie.

Si è a lungo ritenuto che la carneficina fosse stata pianificata da Caterina de’ Medici e dal figlio Enrico e che fosse avallata dall’altro figlio: il Re.

Comunque fosse, lo sterminio ugonotto sancì la inamovibile convinzione che … il cattolicesimo fosse una religione sanguinaria e traditrice

I fatti

Col termine Huguenot furono indicati in Francia verso la metà del XVI secolo i Calvinisti.

Il Protestantesimo si era diffuso tra la nobiltà e la borghesia prima di coinvolgere ampi strati popolari: Tipografi, vetrai, stampatori, barbieri fino ad impegnare circa un decimo della Popolazione apertamente sprezzante nei confronti del Papato, con grande sdegno dei Cattolici.

Nel tentativo di mantenere l’unità del Regno e la continuità dinastica e di contenere le pretese degli ingombranti Guisa, la Reggente Caterina de' Medici, vedova di Enrico II, adottò una linea politica di grande fermezza entrando in rotta di collisione con il de Châtillon e con gli interessi di chi aspirava a muovere guerra alla Spagna a sostegno dei Paesi Bassi.

Gli eventi

La Pace di St. Germain dell’8 agosto del 1570 concluse la terza delle Guerre di Religione iniziate almeno un decennio avanti ma, come le precedenti, si trattò di una tregua: gli Ugonotti continuavano ad essere ostili ed i Cattolici mantenevano una linea di intransigenza verso la pur relativa libertà di culto sancita dall’accordo.

Consapevole del disagio finanziario del regno e pur di impedire la riesplosione dei conflitti, Caterina de’ Medici progettò le nozze della figlia Margherita di Valois col protestante Enrico di Navarra, grande Terriero feudale del Sud; Principe di sangue e legittimo erede alla corona dopo i Fils de France.

Alla notizia la Principessa confermò la saldezza dei suoi principi cattolici malgrado le pressioni della futura suocera e Regina di Navarra Giovanna d’Albret che, convinta ugonotta, durante i negoziati matrimoniali iniziati nel 1572, aveva posto come condizione all’unione l’adesione della Sposa al Calvinismo.

Solo in punto di morte, ella revocò la richiesta e dette assenso cedendo la corona al figlio.

Enrico giunse a Parigi con ottocento Gentiluomini in lutto per la morte della Madre e le nozze furono officiate il 18 agosto dal Cardinale Carlo di Borbone/Vendôme.

Poiché lo Sposo era protestante occorreva una dispensa papale e il Cardinale di Lorena, che si trovava a Roma, ne ritardava la concessione mentre la de’ Medici sosteneva che un Corriere fosse già in viaggio per consegnarla.

Le nozze, che i Gesuiti definirono unione esecrabile, furono seguite da tre giorni di festeggiamenti cui non parteciparono né i Legati di Nazioni cattoliche né i Membri del Parlamento.

Il mancato assassinio di Coligny

Nel 1572 il montante prestigio della Spagna amica dei Guisa e la rivalsa cattolica prodotta dalla battaglia di Lepanto contro gli Ottomani causarono un clima di rinnovata fiducia per le posizioni religiose più intransigenti, favorendo il diffondersi di continue congiure e di intrighi.

Il 22 agosto tal Charles de Louviers attentò alla vita dell'Ammiraglio protestante Gaspard de Coligny de Châtillon, che riportò solo una ferita al braccio.

I Mandanti?

I Guisa ovvero il Cardinale Carlo di Lorena, Enrico di Guisa e Claudio d’Aumale: Capi della fazione cattolica decisa a vendicare Francesco di Guisa assassinato, a loro avviso, proprio su ordine del Coligny dieci anni prima. Il colpo di pistola contro Gaspard fu esploso da una casa dei Guisa.

Il Duca d’Alba e Governatore dei Paesi Bassi: Coligny progettava con i Nassau di appoggiare i Ribelli fiamminghi contro il dominio spagnolo. Nel mese di giugno aveva inviato clandestinamente delle truppe in aiuto ai Cittadini di Mons e contava, dopo quelle nozze, di portare guerra alla Spagna.

Caterina de' Medici: Coligny esercitava troppa influenza sul Re ed ella temeva che il figlio trascinasse la Francia in un conflitto nelle Fiandre contro il potente Sovrano spagnolo. Ella era, peraltro, certa che di una congiura contro il Coligny sarebbero stati sospettati i Guisa così liberandola di due Nemici in una.

La strage

Per rassicurare i Protestanti, Carlo IX fece visita al Coligny ferito promettendogli giustizia.

Per contro, i Guisa minacciarono di revocare la protezione alla famiglia reale.

Il fallito assassinio dell’Ammiraglio fu comunque la causa principale degli eventi: gli Ugonotti pretesero vendetta e Parigi assistette impotente al regolamento di conti mentre venivano poste sotto sorveglianza le residenze dei Guisa e del Duca d’Aumale.

La sera del 23 agosto il Re Carlo IX tenne una riunione alle Tuileries col Maresciallo di Tavannes, col Barone di Metz Alberto Gondi, con Renè de Birague e con Ludovico Gonzaga-Nevers: è plausibile che decidessero di liquidare i principali Capi ugonotti e che stilassero una lista dalla quale erano esclusi per ovvie ragioni i Principi di sangue Enrico di Navarra ed Enrico di Condé.

Le Autorità municipali ricevettero ordine di chiudere le porte cittadine e di armare anche i Borghesi.

La fazione cattolica dei Guisa, sostenuta dal Sovrano; dal fratello Enrico e dalla Regina Caterina nella notte tra il 23 e 24 agosto scatenò la caccia all’uomo.

Cominciò lo sterminio ugonotto.

Il segnale d'inizio fu fissato dallo scoccare alle 3 del mattino delle campane della chiesa di Saint-Germain-l'Auxerrois, contigua al Louvre e sito di residenza di molti Nobili protestanti.

Enrico di Guisa guidò gli Scalmanati che raggiunsero l'Hotel de Béthizy, dove soggiornava Coligny: lo si uccise nel letto e se ne scaraventò il cadavere dalla finestra.

I corpi delle altre Vittime furono ammassati nei cortili.

Parte della Popolazione partecipò all’eccidio che, incoraggiato dal Clero, durò diversi giorni.

Molti cadaveri furono buttati nella Senna, a partire da quello del de Coligny poi ripescato, evirato e impiccato.

Margherita di Navarra scrisse nelle sue Memorie di essersi salvata per miracolo e di essere riuscita ad ottenere dal Re suo fratello la grazia per i Protestanti che le avevano chiesto aiuto.

La Regina /consorte Elisabetta d’Austria fu svegliata dalle urla ed apprese che l’ordine della strage era stato impartito da suo marito Carlo.

In seguito agli innumeri lutti Enrico di Navarra ed il cugino Enrico di Condé, sorpresi al Louvre, furono obbligati ad abiurare la loro fede e risparmiati perché Principi del sangue.

Il 26 agosto il Sovrano tenne un lit de justice nel quale si assunse la responsabilità della carneficina per prevenire l'esecuzione di una disgraziata e detestabile congiura fatta dall'ammiraglio, capo e autore, e dai suoi aderenti e complici, contro la persona del re e il suo Stato, la regina madre, i fratelli, il re di Navarra e i principi e i signori che erano presso di loro…

Non fu l’unico massacro: la scia di sangue impegnò tutta una stagione e Agitatori come il Conte di Montsoreau ne fomentarono altre, ovvero il 25 agosto ad Orléans e a Meux; il 26 a La Charité-sur-Loire; il 28 e il 29 ad Angers e a Saumur; il 31 a Lione; l'11 settembre a Bourges; il 3 ottobre a Bordeaux; il 4 a Troyes, Rouen e Tolosa; il 5 ad Albi, Gaillac, Bourges, Romans, Valence, Orange e numerose altre.

Le Istituzioni incoraggiarono l’ecatombe, come a Meaux dove il Procuratore reale dette il segnale; a Bordeaux dove fu organizzata dal Parlamento; a Tolosa ove il Governatore Duca di Joyeuse la condivise ed approvò.

Altrove gli Ugonotti vennero arrestati e fatti liquidare in carcere: Le Mans, Tours, Lione, Rouen, Albi….

Le Monarchie europee ebbero notizie dei fatti come di …. una vittoria del re contro la congiura ordinata dagli ugonotti contro di lui… e il Papa elevò un Te Deum di ringraziamento; fece coniare una medaglia con la propria effigie commemorativa degli eventi e commissionò a Giorgio Vasari una serie di affreschi che li raffigurassero.

Filippo II di Spagna se ne compiacque definendo il 24 agosto il più bel giorno della sua vita.

Elisabetta d’Inghilterra esecrò; portò il lutto e lasciò il Legato francese in piedi per molte ore prima di simulare diplomaticamente di credere alla tesi del complotto ugonotto e della strage preventiva.

Conseguenza immediata dei fatti fu la quarta guerra di religione nella quale fu posta anche in dubbio la fedeltà al Re.

Esemplare fu, durante l'assedio de La Rochelle, l’appello rivolto dai Cittadini alla Sovrana inglese come Regina di diritto.

Il massacro fu premeditato e pianificato da Caterina de’ Medici?

Dall’antagonismo che ella ebbe sempre col figlio sul quale, a suo avviso, esercitava nefasto ascendente il Coligny del cui omicidio, ella stessa fu forse Mandante?

E’ plausibile che nel timore di essere scoperta, avesse forzato le esitazioni del Re nel decidere l'esecuzione degli Ugonotti, a partire proprio dall’Ammiraglio e che avesse programmato le nozze della figlia al precipuo scopo di sradicare il Protestantesimo dalla Francia?

I Cattolici protagonisti si accusarono l'Un l'Altro, cominciando dal Maresciallo di Saulx-Tavannes o dalla stessa Margot?

Furono i Guisa e gli Agenti di Filippo II i soli e veri Responsabili?

Nei fatti, rivendicando la paternità della strage, Carlo IX ne divenne comunque il principale responsabile.

Bibliografia

S. Bertière, Les années sanglantes

I. Cloulas, Caterina de' Medici

B. Craveri, Amanti e regine. Il potere delle donne

Janine Garrisson, Enrico IV e la nascita della Francia moderna, Milano, Mursia, 1987.

C. Haldane, Regina di Cuori. Vita della sublime e infame Margherita di Valois

D. Kotnik, Margherita di Navarra. La regina Margot

S. Tabacchi, La strage di San Bartolomeo. Una notte di sangue a Parigi

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