Il Gran Khanato di Khazaria, ebbe come capitale Itil alloggiata sulla foce del Volga e come centro di riferimento economico Sarkel, costruita con i Bizantini nell’area del Don allo scopo di controllare le incursioni dei Rus’ a Sud di Kiev.
In questa città fu negata la costruzione di chiese ed eretta una sinagoga ma, nel 965, i Vichinghi la occuparono decretando la fine dell'Impero.
Il Khanato mutuò il nome dai Khazari, letteralmente tradotto in Vagabondi, ovvero Genti ariane di idioma turco insediate nelle steppe del Sud-Est russo verso l’VIII secolo, quando si erano già convertiti al Giudaismo ed avevano già istituito l’edificio statuale nelle aree più sud-orientali europee, contigue al Caspio ed al Caucaso confinando con l’Impero bizantino a Sud-Ovest; con la Rus’ di Kiev a Nord-Ovest; con i Bulgari del Volga a Nord e con l’Azerbajan a Sud-Est; sorvegliando le rotte fluviali dell’arteria variago/greca che dal mar Nero induceva al Mar Baltico; accogliendo Mercanti norreni, arabi, greci e persiani.
Fu, pertanto, un fiorente centro economico e politico e crocevia di lingue, culture e religioni.
Nel X secolo si avviò al declino a causa delle incursioni variaghe e turche, fino a scomparire nel XII secolo per effetto della invasione dei Mongoli e per il disfacimento dello Stato attuato nel 965 dal Principe Svjatoslav di Kiev e Novgorod.
La Khazaria, allora, si divise e i Capi locali non risposero più al Kaghan supremo, favorendo l’insorgere di nuove realtà politiche.
I Khazari, in definitiva, furono una confederazione di Popolazioni turche originarie delle steppe dell’Asia centrale e vissero promiscuità etniche slave, iraniche e gotiche di Crimea.
Storia
La storia dei Khazari è strettamente connessa a quella dell'Impero Göktǜrk, fondato nel 552 quando il clan Ashina aveva rovesciato i Juan Juan.
Il tracollo di questo edificio, consistente di una federazione di tribù, era stato determinato da un conflitto interno degenerato nella divisione della sua parte occidentale nel clan Dulo e nel clan Ashina.
La prima apparizione di questo Popolo fu testimoniata dall’Imperatore bizantino Eraclio, nel perdurare della guerra contro i Persiani.
Nel VII e VIII secolo i Cazari combatterono contro il Califfato dell’omayyade Hishām b. ‘Abd al- Malik e contro l'Emiro di Mosul arretrando, poi, nella regione caucasica prima di estendere il loro dominio dal Mar Caspio ad Est alle coste Nord del Mar Nero ad Ovest.
Nel X secolo si avviarono al declino per la pressione esercitata dai Vichinghi-Variaghi della Rus’ di Kiev e di varie tribù turche finché scomparvero verso il XII secolo per effetto della invasione mongola.
Le Gesta Hungarorum riferiscono della presenza cazara in Transilvania, sotto il dominio di Menomorut all'arrivo dei Magiari.
Il confessionismo
In origine i Cazari professarono il Tengrismo, peculiare ai Turchi e basato sul culto di Tengri, non distante da influenze cinesi confuciane soprattutto sulla fede nel Mandato Celeste: non a caso credettero di essere il Popolo prescelto dal Dio del Cielo.
Sulla base di tali convinzioni il clan Ashina fu considerato il più amato da Tengri ed il Khan personificò il favore della Divinità alla sua Gente: un Khan che avesse fallito nel suo mandato veniva ucciso, in quanto abbandonato da essa.
Si ritiene che tale rituale tradizione fosse divenuta poi la ragione che indusse l’Aristocrazia alla ricerca e all’adozione di un altro culto: fra la fine dell’VIII e l’inizio del IX secolo, infatti, i Khan si convertirono al Giudaismo.
In realtà, la conversione generalizzata fu l’espediente giusto a prevenire tentativi esterni di condizionamento politico, poiché il Khanato era stretto tra l'Islam ad Est e Cristianesimo ad Ovest.
Il primo Khan di credo giudaico fu Bulan, mentre il Khan Obadiah consolidò la fede invitando Rabbini stranieri e favorendo la costruzione di sinagoghe.
Fu comunque praticata per oltre trecento anni la coesistenza religiosa: la Corte suprema, infatti, fu composta da due Ebrei, due Cristiani, due Musulmani ed un Tengrista.
Il dibattito storiografico
L'ipotesi che il giudaismo fosse la religione prevalente dei Cazari è dovuta ad Arthur Koestler il quale sostenne che i cosiddetti Aschenaziti fossero Discendenti dei Cazari allontanatisi dalle loro terre a causa delle devastazioni mongole e rifugiatisi nell'Europa orientale: non appartenendo ad alcuna delle dodici tribù di Israele, essi furono raccontati come La Tredicesima.
Shlomo Sand ha proposto una revisione critica dei miti fondanti la storia del Popolo ebraico e, ripresa l'ipotesi koestleriana, ha tentato una ricostruzione della vicenda cazara assumendo che già nella seconda metà del XIX secolo sia emersa una visione storica per la quale in Russia abitarono due Comunità ebraiche: quella originaria, composta da Ebrei provenienti dal Mar Nero e dall'Asia attraverso il Caucaso e quella proveniente dalla Germania.
La questione cazara alimenta, tuttavia, molti dubbi e propende per l’ipotesi che i Cazari di origine fossero i protagonisti della diaspora di Israele in Russia, Lituania e Polonia.
Per contro, la storiografia sionista tradizionale sostiene che gli Ebrei dell'Europa orientale provenienti da Erez Israel venissero dalla Germania, dopo essersi temporaneamente fermati a Roma.
A sostegno di tanto, la diffusione della lingua yiddish in Polonia, Lituania e Russia proverebbe l'esistenza di Ebrei di origine tedesca o ashkenazita, atteso che tale idioma constava nel suo 80% da termini tedeschi.
Al di là delle varie ipotesi permane un interesse diffuso per gli aspetti sociologici, linguistici ed etnografici dei Cazari e per il loro legame con altre civiltà del passato, prima fra tutte quella ebraica.
Ancora Koestler riscontrò nei suoi studi elementi iranici, germanici, turchi e slavi, riconducibili al loro carattere multietnico; tuttavia, nel 2022, Kevin Brook ha dimostrato che gli Ebrei ashkenaziti hanno lignaggi genetici di origini diverse, principalmente israelite ed europee, ma forti anche di contributi cinesi; nordafricani; alani.
Vi ricordato che, pur essendo culturalmente e linguisticamente turchi, i Cazari non ne condivisero la somatica tipica.
Vennero infatti descritti di carnagione chiara e capelli rossi aprendo il dibattito alla presenza di Cazari bianchi e Cazari neri, di carnagione e capelli scuri.
È certo che nella loro cultura e lingua confluirono elementi iranici, uralici, slavi e germanici. Addirittura Ebrei, discendenti più o meno diretti degli Israeliti, giunsero in Cazaria dalle terre bizantine a seguito delle persecuzioni di Costantinopoli: pertanto, sarebbe stato difficile trovare componenti linee altaiche in essi.
Nessuna ipotesi esclude l’altra.
Aschenaziti
Costituirono un gruppo etnico/religioso originario dell'Europa centrorientale e di lingua e cultura yiddish, discendendo dalle Comunità ebraiche stanziatesi in epoca medievale nella valle del Reno ed in seguito verso Est.
Dalla seconda metà del XIX secolo, emigrarono in America ed esprimoni, oggi, la realtà maggioritaria tra gli Ebrei.
Ashkenaz era in gergo medievale il nome della regione franco/tedesca del Reno e aschenazita significava germanico.
Nel IX secolo la loro massiccia emigrazione in Germania dall’Italia e dalla Francia dette vita alle numerosissime comunità insediate in Renania e Palatinato che, dalla Letteratura rabbinica, furono identificate come insieme di Genti professanti il Giudaismo e parlanti l’yiddishm: affine al tedesco.
A questa fascia di Migranti si unirono Quanti lasciarono la Palestina dimorando nei regni slavi di Russia, Polonia, Lituania, Boemia, Paesi Bassi, Ungheria ed infine Stati Uniti accompagnandosi alla definizione di Aschenazita: sinonimo di Ostjude ovvero di Ebreo del Nord/Est europeo.
Si vuole che nell'XI secolo essi costituissero solo il 3% della Popolazione ebraica mondiale e che giungessero al massimo della espansione demografica ovvero il 92% nel 1931.
La loro storia cominciò con l’accoglienza disposta nel 1349 da Casimiro III di Polonia nei confronti dei Profughi cacciati dai pogrom in Renania.
Gli Aschenaziti orientali si diffusero fino al Granducato di Lituania e alle aree baltiche e, con l’annessione di quei territori all’Impero russo nei secoli successivi, gli fu concesso di risiedere solo in piccoli centri detti Shtetl.
Furono essi davvero Discendenti dei Cazari?
Bibliografia
A.C. Marturano: Mescekh. Il paese degli ebrei dimenticati