Novembre 18, 2023

La rivolta di Monmouth

Nota anche come Ribellione dei forconi o Rivolta dell'Ovest fu una insurrezione posta in essere da un gruppo di Protestanti decisi a rovesciare il Sovrano cattolico Giacomo II Stuart, asceso al trono in successione al fratello maggiore Carlo II il 6 febbraio del 1685.

James Scott Duca di Monmouth e figlio illegittimo di Costui, quale anglicano puro ritenendosi legittimo erede, dette avviò alle ostilità sbarcando a Lyme Regis l'11 giugno del 1685 e misurandosi per ben cinque settimane con l’esercito regolare guidato da Louis de Duras Conte di Feversham e da John Churchill Duca di Marlborough.

La rivolta si concluse il 6 luglio con la battaglia di Sedgemoor che registrò la sconfitta, l’arresto e la decapitazione di Monmouth.

James Scott Duca di Monmouth

Pur riconosciuto, non fu mai inserito nella linea successoria: figlio illegittimo di Carlo II Stuart e dell’Amante Lucy Walter; nato a Rotterdam il 9 aprile del 1649 e noto anche con i nomi di James Stuart e James Fitzroy, James Scott fu arrestato e giustiziato nel 1685 dopo il tentativo di occupare il trono in danno del cattolico Giacomo II.

A quattordici anni fu nominato duca di Monmouth: investito anche dei titoli di Conte di Doncaster e Barone Scott di Tynedale, divenne Pari d’Inghilterra e, quando sposò Anne Scott, il Re nominò entrambi Duca e Duchessa di Buccleuch.

Nel 1665, appena sedicenne servì in Marina durante la seconda guerra anglo/olandese e, rientrato in patria, ottenne il comando di uno squadrone di Cavalleria diventando Colonnello della Guardia personale del Re nel 1669.

L’anno successivo, quando il Comandante Generale dell'esercito George Monck si spense, James divenne una delle massime autorità militari del Paese malgrado avesse solo ventuno anni.

Dette ampia prova di talento e di coraggio nel 1673 quando, nella terzo conflitto con l’Olanda, nell’ambito del sostegno alla Francia di Luigi XIV fu protagonista dell’assedio di Maastricht.

Nel 1678 fu contro i Francesi e accanto agli Olandesi a capo di un battaglione ed esibì ottime capacità strategiche; poi fu incaricato di sedare una ribellione in Scozia, ove conseguì formidabili risultati ma, dopo il Rye House Plot, nel 1683 costretto alla fuga dall'Inghilterra, riparò nelle Province Unite.

Alla morte del padre tentò di occupare il trono con l’autoincoronazione del 20 giugno del 1685 ma la sua Armata, venuta a scontro con le truppe reali, fu sopraffatta nella battaglia di Sedgemoor nel cui corso fu catturato.

In esito a tale evento il Parlamento approvò l'Act of Attainder e, escludendolo definitivamente da ogni pur rivendicato diritto, lo condannò a morte.

Portato nella londinese Tower Hill, fu decapitato dal Noia Jack Ketch il 15 luglio del 1685.

Gli antefatti

La guerra civile inglese aveva lacerato il rapporto tra Monarchia e Popolo a causa delle pene irrogate ai Sostenitori del Commonwealth: l'area sud-orientale del Paese esprimeva una durissima e ferma opposizione e la presenza di un potenziale Sovrano cattolico, saldata alla mancanza di un erede ufficiale, alimentò nuove tensioni.

Un rappresentante del Clero anglicano: Titus Oates denunciò un complotto papista per eliminare Carlo ed insediare il Duca di York e il Ministro Conte di Shaftesbury, ostile ai Cattolici, tentò di escludere Giacomo dalla linea successoria avvalendosi della posizione di Parlamentari ostili all’insediamento dell’illegittimo James Scott Duca di Monmouth.

Nel 1679, con il rischio del passaggio dell’Exclusion Bill, Carlo II sciolse il Parlamento e reiterò l’iniziativa nel 1680 e nel 1681.

Dopo il Rye House Plot che tentò di assassinare Carlo ed anche Giacomo, il protestante Monmouth si trasferì nei Paesi Bassi raccogliendovi Partigiani e coltivando la speranza di poter occupare pacificamente il trono; ma l'ascesa e l'incoronazione a Westminster di Giacomo II il 23 aprile del 1685 archiviò le sue aspirazioni.

L’insurrezione

I Membri del partito dei Wigh, autori della congiura contro Carlo II: la Rye House Plot, erano stati in gran parte esiliati nei Paesi Bassi ed i loro capofila erano il figlio illegittimo del Re James Scott e Archibald Campbell Conte di Argyll.

Quando Giacomo ascese al trono ritennero giusto il momento per un’azione di forza, ma impiegarono sei mesi per organizzarsi e per decidere di dividere l’iniziativa di rottura in due fasi: l'una comandata da Argyll, pronto a sbarcare in Scozia ove disponeva dell’appoggio del clan Campbell; l’altra guidata da Monmouth e decisa a marciare su Londra.

Nel maggio del 1685, il Monmouth salpò dall'Olanda per raggiungere la protestante regione inglese sudorientale con tre piccole navi; quattro cannoni leggeri e mille e cinquecento moschetti. Sbarcò con un centinaio di Sodali tra cui Lord Grey di Warke, Nathaniel Wade e Andrew Fletcher of Saltoun.

Il gruppo si infoltì di oltre duecento unità e giunse a Lyme Regis nel Dorset l'11 di giugno denunciandovi pubblicamente il Re, ben edotto degli eventi.

Il fedele Sindaco locale Gregory Alford informò la Milizia regia e inviò a Londra Messi che vi giunsero il 13 giugno.

John Churchill fu incaricato di contenere i Ribelli.

Nei giorni successivi, altri Volontari si unirono Duca sovversivo per un totale di oltre mille unità ma il 13 giugno Monmouth perse due dei suoi migliori fiancheggiatori: Dare e Fletcher, che avevano duellato per un cavallo di razza. Il Primo cadde sotto il fuoco del Secondo che fu arrestato e rinviato alla fregata Helderenberg.

Il giorno successivo, quaranta Cavalieri e quattrocento Soldati guidati dal realista Lord Grey si scontrarono a Bridport con oltre mille membri della milizia del Dorset ed attuarono una brusca ritirata.

Molti Militari colsero l'occasione per disertare e unirsi alle forze di Monmouth.

Parallelamente Lord Albermarle guidò i Realisti da Exter verso il Duca di Somerset, che stava avvicinandosi a Lyme Regis dalla direzione opposta.

Monmouth, avvisato per tempo delle attività delle forze realiste, si dette alla fuga e, invece di marciare su Londra, si spostò a Nord verso il Somerset combattendo, il 15 giugno, ad Axminster di cui assunse il controllo.

Forte di altri Volontari contò su quattromila uomini armati di forconi e coltelli e, fra essi, su Daniel Defoe.

A Chard, denunciò di nuovo in pubblico il Re.

Il 20 giugno del 1685 a Taunton si proclamò Sovrano contro il volere di molti Sostenitori repubblicani: la Corporazione di Taunton dunque fu costituita raggruppando le varie forze, nella speranza di incassare il sostegno della Popolazione locale e di nuove Reclute.

Il Ribelle fu presto raggiunto da altri ottocento uomini, mentre i Dragoni di Churchill si avvicinavano: furono a Chard il 19 giugno e provarono a contenere le nuove forze rivoltose.

Nella fretta di riprendere gli scontri, Feversham giunse a Bristol presumendo che vi si sarebbe portato anche Monmouth.

Costui, invece, proseguì la marcia verso Nord attraversando Bridgwter e soggiornando prima nel castello locale, il 21 giugno; poi a Glastonbury, il 22 giugno e infine a Shepton Mallet il 23 mentre la Royal Navy catturava le sue navi alienandogli ogni speranza di fuga sul continente europeo.

Churchill, ancora a Chard, e Feversham a Bristol ricevettero rincalzi da Londra.

Il 24 giugno, l'esercito di Monmouth si acquartierò a Pensford e, dopo una scaramuccia con la Milizia di Glouchester, prese il nodale controllo di Keynsham per guadare l’Avon: intendeva intendeva attaccare Bristol, ma fu preceduto dalla occupazione della città da parte di Henry Somerset Duca di Beaufort.

Si registrarono, allora, numerose quanto inutili schermaglie con le Life Guards di Feversham: Monmouth, che in quella fase era diviso fra aspirazioni politiche e una relazione sentimentale con la Baronessa Henrietta Wentworth, fu definitivamente battuto in campo nella battaglia di Sedgemoor, durante la quale fu catturato.

Giustiziato nel 1685, lasciò sei figli nati dalle nozze con Anne Scott: Charles Conte di Doncaster; James Conte di Dalkeith; Anne; Henry Conte di Deloraine; Francis e Charlotte e tre altri figli nati da una relazione con Eleanor Needham: James; Henriette e Isabel.

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