Febbraio 5, 2024

La Congiura delle polveri

Quando Elisabetta I si spense, Giacomo I Stuart Re di Scozia e figlio di Mary Stuart, diventò Re d’Inghilterra ponendo sotto un’unica corona due Stati nemici ed ereditando un Regno dilaniato da diverse confessioni.

Ritenendolo Portatore del rigore cattolico materno, Molti si aspettavano da lui un ritorno alla chiesa di Roma ma Egli rese la chiesa anglicana un potente strumento di governo, anche se non riuscì a condizionare il Parlamento che interferiva sempre più nelle sue decisioni politiche e nel suo tentativo di imporsi Monarca assoluto.

In quel clima maturò la The Gunpowder Plot, ancora considerata simbolo della lotta contro la tirannia.

Detta anche Jesuit Treason, fu la congiura ideata da un gruppo di Cattolici inglesi in danno del Sovrano protestante: aspiravano a far esplodere la Camera dei Lord; a liquidare il Governo; ad uccidere il Re durante la cerimonia di apertura del Parlamento, il 5 novembre del 1605 e a rapirne financo la prole.

Il complotto fu pianificato il 20 maggio del 1604 da Robert Catesby a cui avviso tutte le soluzioni pacifiche per una politica di tolleranza religiosa erano già state tentate restando, a fronte delle persecuzioni, il solo il ricorso alla violenza.

Sodali gli furono Thomas Winter, Jack Wright, Thomas Percy e Guy Fawkes cui si aggiunsero in seguito Thomas Bates, Robert Keyes, Robert Wintour, Christopher Wright, John Grant, Ambrose Rookwood, Everard Digby e Francis Tresham.

Misteriosamente, la notizia trapelò attraverso una lettera che, conservata nel Public Record Office, fu consegnata a Lord Monteagle il 26 ottobre e mostrata a Giacomo il 1º novembre del 1605: nella notte del successivo 4 Fawkes, presso il quale furono rinvenuti trentasei barili di polvere da sparo, fu arrestato; torturato e squartato.

Gli Altri furono impiccati.

Antefatti e fatti

Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anne Boleyn, non ebbe marito né figli e rifiutò sempre di nominare un Erede.

Alla sua morte, il 24 marzo del 1603, il Segretario di Stato Robert Cecil e i Membri del Consiglio designarono alla successione Giacomo VI di Scozia mentre alcuni Cattolici spingevano invano per l’insediamento dell’Arciduchessa Elisabetta, sorella di Filippo II di Spagna, sperando nella riaffermazione della fede romana nel Regno.

La prima proclamazione del nuovo Re fu dichiarata il 24 marzo a Londra da Robert Cecil e fu solennemente festeggiata: i Papisti ed i Gesuiti si dissero entusiasti, onde apparire Sudditi fedeli.

Fu pertanto ordinato di cessare il fuoco nel conflitto con la Spagna e, malgrado i due Stati fossero ancora in guerra, Filippo III presentò le proprie congratulazioni attraverso il Legato Don Juan de Tassis incaricandolo di spianare la via ad un trattato di pace anglo-spagnolo e di valutare la possibilità di libertà di culto.

Durante il mandato, Giacomo aveva fatto dichiarazioni di apertura sul tale ipotesi, ma non l’aveva mai realizzata conferendo carattere di insincerità ai suoi rapporti con la Curia romana: pur assumendo che a Roma risiedesse la Madre Chiesa, Egli non pensò mai di convertirsi e si limitò a generiche promesse di tolleranza.

Per contro la Regina Anna, detta dagli Spagnoli "la moglie cattolica", affermò sempre i propri principi e, nella cerimonia di incoronazione del 25 luglio, rifiutò di prendere la comunione protestante limitandosi ad assistere sempre ai riti in pubblico considerati obblighi conseguenti al ruolo, ma mai rinunciando alla Messa privata.

In contrasto con l’apparente clima tollerante, nella prima estate del governo di Giacomo maturò la congiura di Clero e Laici scontenti: il fanatico Padre Watson e Padre William Clarke, con l’aristocratico George Brooke ed il Soldato sir Griffin Markham ordirono la trama, ovvero il Bye Plot, diverso dal Main Plot che ebbe luogo nello stesso periodo.

In esso si prevedeva di detenere il Sovrano nella Torre di Londra finché non avesse accolto le richieste dei Cattolici e di eliminare i Membri del Consiglio attivi nelle persecuzioni: Robert Cecil per primo.

Il Main Plot, invece, puntava direttamente al regicidio per insediare Lady Arbella Stuart, quarta in ordine di successione.

I Responsabili di entrambe le congiure furono arrestati e processati e le trame furono sventate grazie alla delazione di due Sacerdoti miranti a dissociare i Cattolici dai Cospiratori.

Giacomo sospese le ammende per un anno ai non Protestanti che ne avessero fatto richiesta; tuttavia, il 19 febbraio del 1604 proclamò pubblicamente la propria avversione per i Papisti; espulse dal Regno tutti i Gesuiti e il Clero ordinario; restituì vigenza alle ammende e il 19 marzo tenne in Parlamento un discorso che spense le speranze di libertà di culto.

Gli eventi

Domenica 20 maggio 1604 ci fu nella locanda Duck and Drake una prima riunione tra Guy Fawkes, Tom Wintour, Jack Wright, Thomas Percy e Robert Catesby

Essi giurarono segretezza su un libro di preghiere e presero la Comunione a margine della Messa officiata dall’ignaro Padre John Gerard: avrebbero fatto saltare in aria con le polveri il Parlamento, per denunciare il disagio e la sofferenza dei Cattolici.

Occorreva però trovare un Personaggio in grado di governare il caos conseguente agli eventi; di riportare l’ordine e di introdurre le riforme religiose.

Lo individuarono nel Conte di Northumberland.

Nell'autunno del 1604 Catesby chiese ad Ambrose Rookwood di comprare della polvere da sparo; qualche tempo dopo fu reclutato Thomas Bates e il 25 marzo del 1605 al gruppo aderirono Robert Wintour, John Grant, Kit Wright e Francis Tresham.

Il 21 ottobre i Congiurati divennero tredici per effetto dell’adesione di Everard Digby.

Catesby confidò il progetto in confessione al gesuita Padre Tesimond che ne parlò al Superiore Padre Garnet.

Costui ne informò epistolarmente Paolo V e il Preposto generale della Compagnia di Gesù Claudio Acquaviva.

Il 25 marzo del 1605 Thomas Percy affittò una cantina contigua alla casa di John Whynniard: il locale era ubicato sotto la Camera dei Lord.

I Congiurati presero a trasportarvi barili di polvere fino a raggiungere il numero di trentasei: si trattava di zolfo, salnitro e carbone di legna miscelati con acqua e alcol, essiccati in forno e sbriciolati in grani: in definitiva, un esplosivo altamente infiammabile.

In ottobre si decise che Fawkes avrebbe acceso la miccia nel locale e sarebbe poi scappato in barca sull'altra riva del Tamigi; parallelamente sarebbe esplosa una rivolta nell'Inghilterra centrale e la Principessa Elisabetta sarebbe stata rapita.

In qualche modo, però, il nome di Fawkes comparve nei rapporti segreti del Conte di Salisbury Robert Cecil che si avvaleva di Spie in Fiandre, in Italia, in Spagna, in Danimarca e in Irlanda: il Capitano William Turner glielo segnalò, ignorando delle polveri ma indicandolo insieme a Catesby come suddito “ribelle”.

Fu la misteriosa lettera del 26 ottobre consegnata da uno sconosciuto al Cameriere di Lord Monteagle ad allarmare la Corona: “… Mio signore, per l'amore che porto ad alcuni dei vostri amici, mi sta a cuore la vostra salvezza. Pertanto vi avverto, se vi è cara la vita, di escogitare una scusa per evitare di presentarvi a questo Parlamento; perché Dio e gli uomini si sono accordati per punire la malvagità di questi tempi. E non prendete alla leggera questo avvertimento, ma ritiratevi nella vostra campagna dove aspettare l'evento in tutta sicurezza. Perché, anche se non ci sarà nessun segno di sommossa, pure vi dico che riceveranno un colpo terribile in questo Parlamento; e tuttavia non vedranno chi li colpisce. Questo consiglio non va biasimato perché può farvi solo del bene e nessun male; perché il pericolo passerà non appena brucerete questa lettera. E spero che Dio, alla cui protezione vi raccomando, vi conceda la grazia di farne buon uso…”

Nella stessa nottata Monteagle sottopose il documento all’attenzione di Salisbury che non volle informarne il Re, impegnato in una battuta di caccia a Royston e di ritorno a Londra verso il 31 ottobre, ma avvertì il Papista Lord Northampton e il Lord cattolico Worcester.

Thomas Ward ebbe notizia delle circostanze e avvisò Tom Wintour il quale propose di rinunciare alla congiura; ma Catesby sostenne che il documento era tanto generico da non rappresentare un pericolo.

Venerdì 1º novembre Salisbury dette la lettera al Re; sabato 2 novembre il Consiglio si riunì per adottare provvedimenti e fu comunicato a Giacomo che lunedì 4 il Lord Ciambellano Suffolk avrebbe controllato l'intero Parlamento.

Il Sovrano non fu rassicurato dalle perquisizioni condotte dal Suffolk e incaricò di ulteriore controllo una squadra del Gentiluomo di Camera sir Thomas Knevett: verso la mezzanotte del 4 novembre, il Parlamento fu rivisitato e un uomo fu sorpreso ad aggirarvisi intorno. Disse di chiamarsi John Johnson e di essere al servizio di Thomas Percy e, pertanto, fu arrestato.

In realtà si trattava di Guy Fawkes al cui fermo seguì l’immediato arresto del Percy.

Il 7 novembre, anche il Conte di Northumberland fu posto ai domiciliari presso l'Arcivescovo di Canterbury a Lambeth Palace, quale sicuro Complice del complotto per i suoi rapporti proprio col Percy.

Lo stesso giorno le polveri rinvenute nella cantina furono portate nella Torre di Londra e depositate nel magazzino della Reale Artiglieria.

Parallelamente, appreso della vicenda di Fawkes, i Cospiratori si dettero alla fuga: in sei si diressero verso Dunchurch.

Catesby, informato del disastro da Rookwood, Bates, Percy, i fratelli Wright e dallo stesso Rookwood, lasciato Tom Wintour a Londra per valutare meglio gli eventi, cercò armi e cavalli per puntare verso il Galles dove avrebbe reclutato Cattolici: era certo che Essi sarebbero insorti.

Al contrario: Costoro festeggiarono lo scampato pericolo reale e il martedì 5 novembre accesero i primi fuochi per stigmatizzare il tradimento e il complotto.

Rifugiatisi a Warwick Castle e assicuratisi i cavalli, i Congiurati in fuga appresero del bando del governo che elencava i loro nomi e si spostarono a Norbrook per recuperare armi.

Proseguirono per Huddington ove Catesby decise una deviazione per informare Padre Garnet, cui chiese di radunare Gallesi contando sul deciso sostegno cattolico.

Si diressero poi ad Holbeach House: erano seguiti da una squadra di duecento Uomini dello Sceriffo del Worcestershire Sir Richard Walsh.

Circondati, alcuni furono arrestati ed Altri, tra cui Catesby, morirono combattendo.

Interrogatori

Fawkes ammise di essere cattolico; di voler far saltare in aria il Parlamento e di rimpiangere di non esserci riuscito.

Il 6 novembre, benché fosse in contrasto col Common Law, il Re ordinò la tortura il cui uso era legittimato dal reato di tradimento: … per prime le torture più blande et sic per gradus ad ima tenditur …

Il 7 novembre il Detenuto crollò nel corpo e nello spirito; rivelò che la congiura aveva coinvolto solo cinque persone e rese la confessione più importante l'8 novembre, quando fece i nomi, ma non dei Sacerdoti; raccontò che il giuramento era stato sancito dal sacramento della comunione e che l’Officiante era ignaro dei fatti.

Le ultime ammissioni furono del 9 successivo: autenticate davanti ai Commissari il 10.

Fawkes indicò Francis Treshman e confermò che Padre Gerard aveva celebrato da Innocente.

Il Consiglio dispose l’interrogatorio anche del Conte di Northumberland; ma le notizie attese si ebbero solo il 4 dicembre da Thomas Bates che chiamò in causa i Padri Tesimond e Garnet, sicché la congiura si trasformò nel "complotto dei Gesuiti".

Dal 15 gennaio del 1606 Essi furono considerati i primi Responsabili del crimine che, nei fatti, avevano invece tentato di sventare.

Garnet fu alloggiato in una cella della Torre di Londra dalla quale, attraverso un foro, poteva comunicare col Sodale della attigua: Padre gesuita Edward Oldcorne.

Le loro conversazioni furono intercettate dagli Osservatori del Governo John Locherson ed Edward Fawcett, che acquisirono anche i nomi di Northampton e Rutland.

Il lunedì 27 gennaio 1606 ebbe inizio il processo: dalla Torre di Londra i Cospiratori furono trasportati a bordo di una chiatta.

Erano Fawkes, Thomas e Robert Wintour, John Grant, Ambrose Rookwood, Everard Digby e Robert Keyes.

Thomas Bates era detenuto nella prigione di Gatehouse.

Catesby, Percy e i due Wright erano stati uccisi, mentre Francis Treshman era deceduto in prigionia per una infiammazione delle vie urinarie.

Furono giudicati colpevoli; condannati a morte e ospitati nella Camera Stellata prima di essere portati a Westminster Hall, dove furono allineati sul palco; i Lord Commissari presenti al processo erano i Conti di Suffolk, Worcester, Northampton e Devonshire, e Salisbury.

Da quel momento ai Cattolici fu interdetta la professione di fede e negato il diritto di praticare la professione legale; di diventare Ufficiali dell'Esercito e della Marina; di possedere armi; di laurearsi; di votare.

A queste prescrizioni se ne aggiunsero altre: dovevano sposarsi e battezzare i figli con il rito anglicano e accettare la sepoltura nei cimiteri riformati.

Le esecuzioni dei Condannati furono risolte in giorni diversi: il 30 gennaio, sir Everard Digby, Robert Wintour, John Grant e Thomas Bates; il giorno successivo gli Altri.

Morirono tutti non rinnegando la fede cui avevano sacrificato prima la libertà e poi la vita.

Il 3 maggio fu giustiziato anche padre Garnet.

Bibliografia

A.Fraser: La Congiura delle polveri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Hai delle domande? Contattami.

    Nome

    eMail

    Messaggio

    Copyright © Ornella Mariani Forni
    Sito realizzato e gestito da M&M Solutions Srl
    envelope linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram