Maggio 4, 2024

Costanza d’Avalos

Costanza d’Avalos animò il circolo culturale sorto ad Ischia fra ‘400 e ‘500 unendo raffinata cultura e rilevanti capacità politiche.

Era figlia del Gran Camerlengo del Regno di Sicilia Iňigo e della ricchissima Antonella d’Aquino, Marchesa di Pescara e Contessa di Loreto.

La famiglia, di origine spagnola, era giunta a Napoli al seguito di Alfonso d’Aragona, e si era imparentata per nozze agli Aquino il cui prestigio era di antica data.

Il Padre …istituì i figliuoli di laudabili costumi et volle ch’eglino avessino notitia delle lettere latine et di tutte le cose che s’apartengono a’ figliuoli de’ principi, come era lui…, sicché l’educazione di Costanza non fu limitata alle sole materie umanistiche ma anche alla gestione del patrimonio; alla organizzazione di operazioni militare e alla soluzione di diatribe giuridiche.

Era giovanissima quando, accompagnata all’altare dal Re Ferrante, sposò con grande sfarzo il Principe di Taranto Federico del Balzo: nel corso dei festeggiamenti, fu rappresentata anche una Farsa per le nozze di Costanza d’Avalos di Jacopo Sannazaro, ovvero uno di quei madrigali alla base dell’opera lirica.

Già nel 1483 però Federico morì senza figli e lasciandole la Contea di Acerra.

L’anno successivo si spense anche il Padre e nel 1493 la Madre: era già mancato il fratello Martino e perirono, fra il 1495 ed il 1496, pure i germani Alfonso II e Rodrigo.

Costanza decise, allora, di seguire il fratello Innico a Ischia e alla morte anche di lui, nel 1503, divenne Governatore dell’isola assumendo un ruolo dominante nella gestione della Politica.

Nel 1501 il Re Federico d’Aragona, vittima dell’intesa segreta tra l’aragonese Ferdinando e Luigi XII, riparò a Ischia insieme alla moglie Isabella del Balzo, cognata di Costanza; alla sorella Beatrice, ripudiata Regina d’Ungheria e alla Nipote Duchessa Isabella d’Aragona Sforza.

Abbandonando l’isola per il definitivo esilio in Francia, il Sovrano la infeudò a Inigo d’Avalos e affidò il Ducato di Francavilla a Costanza che, priva di prole, si dedicò ai Nipoti orfani: Ferdinando Francesco o Ferrante, figlio di Alfonso, istruito da Giovan Battista Musefilo; Alfonso figlio di Inigo II e futuro Governatore di Milano e sua sorella Costanza, Letterata di prestigio.

Li educò nella tradizione spagnola e nel rispetto degli ideali umanistici e cavallereschi, tenendoli in contatto con raffinati Intellettuali di Corte.

Una volta al governo, poi, dovette affrontare le questioni militari riferite al regno: nel 1503, morto il fratello, assunse il comando di Ischia nella cornice dei conflitti che avrebbero visto la caduta degli Aragonesi e l’ascesa di Ferdinando il Cattolico.

Federico d’Aragona, riparato in Francia, …comandò a quegli che aveva lasciati al governo d’Ischia (ovvero Innico II e la stessa Costanza) che la dessino al re di Francia; i quali, recusando di ubbidire, la ritenneno lungamente, benché sotto le insegne di Federico

Innico innalzò …le bandiere del Cattolico prima ancora di Cerignola… e della battaglia del 28 aprile del 1503, che segnò la disfatta dei Francesi annientati da Prospero e Fabrizio Colonna. Nel giugno di quell’anno, però, forte di quaranta galee vincitrici a Castelnuovo, l’Armata navale capetingia assalì quella spagnola comandata da Innico attorno al Castello di Ischia, strenuamente difesa da Costanza per ben quattro mesi di assedio.

Fu allora definita, …Novella Amazone… per anche aver esibito la sua …nobleza de España, que antigua tenia… e per quella vittoriosa impresa, confermandole il possesso di Montescaglioso, Carlo V nel 1516 avrebbe motivato il privilegio per i …servicios prestados por sus antecessores en la defensa de la isla de Ischia contra los franceses… e le conferì prima di morire anche il titolo di Principessa di Francavilla.

Parallelamente anche Ferdinando il Cattolico la premiò per il talento esibito: nello stesso 1503 le concesse la proprietà di Ischia e il 10 maggio del 1504 elevò a Ducato il feudo di Francavilla: era già morto di malaria nel settembre precedente anche Innico II.

Costanza era ormai a capo dell’intera famiglia Avalos.

Nel castello ischitano insediò la Corte, frequentata dai maggiori Umanisti napoletani coevi, fra i quali spiccarono la Nipote Vittoria Colonna e il Poeta Jacopo Sannazzaro.

A parte l’energia politica, Ella si affermò per coraggio, mecenatismo e cultura: conosceva la letteratura italiana e latina ed era ritenuta Autrice di un testo filosofico e di un poema sulla tragica morte del fratello Alfonso.

Le furono dedicate cronache, lodi e carmi fra cui una canzone d’amore.

L’Autore: il parmense Enea Irpino, invaghitosi a distanza della Signora, le dedicò poesie in stile petrarchesco e in due sonetti fece riferimento a Leonardo da Vinci lasciando supporre che non la fiorentina Lisa Gherardini ma Ella stessa potesse essere la Gioconda.

Fra il 1505 ed il 1506 egli si mise in viaggio per Ischia e vi fu Ospite per alcuni anni.

Nel 1507, a Napoli, Costanza sottoscrisse i patti del matrimonio fra il Nipote Ferrante e Vittoria Colonna: furono nozze fastose, officiate ad Ischia il 27 dicembre del 1509.

Nel 1527 la reputazione di autorevolezza e lealtà della d’Avalos era considerevole: all’ avvicinarsi delle truppe imperiali che posero Roma a sacco, Clemente VII le affidò gran parte di gioielli e arredi sacri perché li custodisse nell’isola.

Il suo credito si consolidò nel 1528 quando, durante un nuovo tentativo francese di conquista del Regno di Napoli, si combatté a Capo d’Orso una dura battaglia navale tra la Flotta di Francesco I e l’Armata spagnola: il 28 aprile il rumore dei cannoni raggiunse Ischia e lo scontro si concluse con la vittoria francese e la cattura di Ascanio Colonna e Alfonso d’Avalos, ma la battaglia fu condotta a colpi di diplomazia femminile: Juan Pérez, Segretario di Carlo d’Asburgo, gli scrisse da Napoli una lettera in cui raccontava quanto la Marchesa stesse manovrando per liberare i due eccellenti Prigionieri.

Pochi mesi più tardi i Francesi furono definitivamente sconfitti e il nuovo Viceré partenopeo Filiberto di Châlon, ridistribuendo i beni confiscati ai Vassalli ribelli, non dimenticò Costanza che, forte dei successi ottenuti ed edotta delle dinamiche feudali, scrisse una lettera al Sovrano chiedendo l’assegnazione di un castello già appartenuto al nipote Ferrante ed ora confiscato al suo Proprietario ed esigendo che l’Erario le pagasse ciò che …en la guerra quefué en eltiempo de la imortal memoria del ReyCatholico suo Abueloyodespendi en su servicio

Il 9 ottobre del 1528 ella ricevette un privilegio regio che le conferiva un nuovo onore: …damos titulo de Princesa de Franqua Villa

In sostanza, Carlo V le assegnava tutta l'area pescarese, fino alla fortezza regia e alla pineta.

Il 12 maggio del 1533 un Breve di Clemente VII concesse l’indulgenza plenaria alle …nobiles mulieres Constantia de Avalos de Aquino Principissa Francavillae, Victoria Columna Marchionissa Piscariae, Maria de Aragonia Marchionissa Vasti ac Constantia de Avalos de Aquino Ducissa Amalfii….

Costanza ispirò molti Letterati: per lei scrissero Enea Irpino da Parma; Giovanni Antonio de Petrucci; Pietro Iacopo de Jennaro; Giovanni Filocalo da Troia e Giovan Bernardino Fuscano.

La ricordarono inoltre Girolamo Britonione, I Cantici et i Ragionamenti e Scipione Ammirato.

Costanza d’Avalos si spense ottantunenne nel castello aragonese di Ischia e fu sepolta nella cappella d'Avalos interna alla Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli.

Aveva nominato il nipote Alfonso III Marchese del Vasto erede di tutti i suoi beni, compresa la prestigiosa biblioteca che, forte di oltre centotrentuno volumi come si deduce dal numero registrato nell’inventario elaborato nel novembre 1541, ospitava un’ampia sezione di testi latini scientifici, letterari, storici, filosofici; Letteratura cristiana apologetica e patristica; libri umanistici e devozionali; opere di cultura medievale e scolastica e ricerche scientifiche di Autori spagnoli. Fra gli Intellettuali italiani: il solo il Boccaccio con la Genealogia deorum.

Bibliografia

L. Arcangeli e S. Peyronel: Donne di potere nel Rinascimento

F. Luise: I D'Avalos

M. Marrone: Storia dei d'Avalos

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